Che cos’è e a cosa serve
È un sensore che consente di rilevare le vibrazioni nel suolo, nei detriti di copertura o nel substrato roccioso. Questo sensore passivo è un trasduttore che converte la vibrazione in segnale elettrico, il quale viene campionato e registrato da un apposito sistema di acquisizione.
Uno dei vantaggi che questo tipo di sensore offre è di rilevare le vibrazioni prodotte da un fenomeno di dissesto, come ad esempio le colate detritiche, prima che il materiale mobilizzato raggiunga la stazione ove il sensore è installato. I geofoni acquistano dunque un particolare rilievo nei contesti caratterizzati da pericolosità geomorfologica in quanto forniscono importanti informazioni per attuare un tempestivo allertamento.
Costruzione
Lo strumento comprende una massa inerziale sospesa da molle e avvolta da una bobina costituita da filo conduttore. Tale massa è collocata al di sopra di un magnete, entrambi contenuti all’interno di un contenitore fissato a terra tramite una punta di metallo. Ciò fa sì che il magnete si muova in modo solidale con il terreno, mentre la massa inerziale non si muove con il resto del geofono. La sua oscillazione nella bobina e nel campo magnetico genera una tensione elettrica proporzionale alla vibrazione che ne ha determinato il movimento.
Principali caratteristiche
- Semplicità di manutenzione: il sensore non necessita di particolari attività di pulizia
- Semplicità di installazione: il geofono è un sensore facilmente installabile, alimentabile anche a pannelli solari
- La costruzione robusta e affidabile: il geofono è in grado di rilevare le vibrazioni del suolo da distanze notevoli, funzionando in un ampio range di condizioni meteorologiche in quanto resistente all’acqua e alla polvere; inoltre, la struttura robusta e impermeabile e la punta per il fissaggio fanno del geofono uno strumento durevole nel tempo salvaguardando l’investimento del Cliente