30 Agosto 2021
I ricercatori del Canale Emiliano Romagnolo assieme ai ricercatori del CRPA e agli ingegneri di ETG sono all’opera per montare una paratoia smart che permetta di risparmiare acqua e tutelare i prati stabili tipici del paesaggio del Parmigiano Reggiano.
La soluzione “intelligente” (smart) sviluppata e testata consente di:
a) rilevare valori di umidità del terreno attraverso un set di sensori wireless in tecnologia Lora (modello prodotto da ETG iMoisture) da posizionare opportunamente negli appezzamenti a prato stabile polifita;
b) automatizzare la movimentazione e l’apertura degli organi di distribuzione delle acque sul campo, in funzione dei valori rilevati dai sensori di cui al punto (a), secondo un algoritmo specifico che verrà sviluppato da ETG con la collaborazione del CER.
In pratica, si porrà in opera il sistema automatizzato per la regolazione dell’erogazione delle acque modificando un sistema aziendale molto diffuso, basato su una linea interrata che preleva acqua dalla rete consortile e la distribuisce lungo la testata dell’appezzamento mediante cosiddetti ‘torrini’ in cemento parzialmente fuori terra (posizionati sul lato corto dei due appezzamenti sperimentali).
Linea di ‘torrini’ per la distribuzione delle acque nell’irrigazione a scorrimento (sx) e interno di un torrino (dx). Ogni torrino è dotato di 3 aperture: i) una che fa entrare l’acqua al suo interno, ii) una coassiale che la fa proseguire ai torrini successivi e iii) una posizionata in sommità, rivolta verso il campo e da cui esce l’acqua per irrigare la coltura. In pratica l’acqua entra e riempie il torrino fino a raggiungere l’apertura di uscita in campo da cui fuoriesce con una modestissima pressione e dilaga per il campo secondo la sua pendenza. L’intervento proposto è di automatizzare sia il movimento della paratoia che regola l’apertura sommitale sia la paratoia che gestisce il moto dell’acqua verso il torrino seguente, in modo da modulare l’erogazione sulla coltura e assecondare le variazioni di portata dei vari torrini generate dai differenti livelli di apertura delle loro paratoie di erogazione in campo.
Il fattore agente che fa modificare la portata della paratoia sommitale sarà il valore di umidità del terreno in varie porzioni dell’appezzamento, rilevato dai sensori interrati nello strato interessato dalle radici delle piante, che opportunamente tarate, mandano un segnale alla centralina che va a modificare il grado di apertura delle paratoie.